Da venerdì 14 gennaio è entrata in vigore la direttiva europea Sup (Single Use Plastic) che vieta l’uso di plastica monouso, degradabile e non compostabile. Il divieto riguarda la produzione, l’uso nell’ambito della ristorazione d’asporto e la commercializzazione da parte di supermercati e negozi di piatti e posate in plastica, cannucce, cotton fioc, contenitori per alimenti e per bevande o tazze in polistirene espanso. Slitta invece al 2023 la plastic tax.
L’imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI), pari a 45 centesimi al chilogrammo sui prodotti in plastica monouso, sarebbe andata a toccare in particolare il comparto delle bevande. In caso di mancato pagamento della tassa sono previste sanzioni fra i 500 euro e i 5000 a seconda delle situazioni.
Per le associazioni ambientaliste si tratta di un’occasione sprecata, mentre le associazioni di categoria invitano a sfruttare il 2022 per ragionare sullo sviluppo del riciclo e di un’economia circolare di filiera.
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